La “Hit Parade”(la Top 20) dei film di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia

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Foto di scena tratta dal film “Ma chi t’ha dato la patente?”(1970).

Nella sterminata carriera di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, oltre 120 sono i film interpretati in coppia: un record pareggiato da nessun altro nella storia, neanche da Stan Laurel e Oliver Hardy, neanche da Gianni e Pinotto. In questa lunghissima serie, Franco e Ciccio hanno viaggiato in tutte le epoche storiche: sono stati nell’antica Roma (Satiricosissimo), nel Medioevo (I due crociati), eroi della Letteratura (Don Chisciotte e Sancho Panza, o il Gatto e la Volpe nel Pinocchio di Comencini), nel selvaggio west (almeno una mezza dozzina di film tra cui Due mafiosi nel Far West Due rrringos nel Texas), a contatto con la Rivoluzione Francese (I due sanculotti), nell’epico periodo dei pirati(Franco, Ciccio e il pirata Barbanera), nella prima e nella seconda guerra mondiale (Il giorno più corto, Due marines e un generale), sono persino arrivati sulla Luna prima di Armstrong e company (00-2 Operazione Luna). Ma la lunghissima filmografia di Franchi & Ingrassia si svolge soprattutto nel presente, a contatto con l’evoluzione della società italiana, pronti a parodiare ogni film di successo nazionale ed internazionale, sempre con quella comicità verace, fortemente popolare e popolaresca, che ha fatto la loro fortuna. Alcuni hanno detto che tale è la mole di film della coppia, che è difficile stabilire una lista dei loro migliori film, però certo si può stabilire una filmografia essenziale semplificabile in almeno 20 pellicole, quelle che meglio riassumono le peculiarità fondamentali della coppia e che sono i film da tesaurizzare per studiarne il loro talento più unico che raro.

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Franco e Ciccio hanno viaggiato in lungo e largo attraverso le epoche. Eccoli nel picaresco “Franco, Ciccio e il pirata Barbanera”(1969).

– I due della legione(1962), regia di Lucio Fulci. Uno dei primissimi film della coppia, anzi il primo totalmente basato sulle loro qualità comiche. Tutto nacque dall’intuizione del maestro Lucio Fulci, già regista affermato, che si trovava tra le mani un’ottima sceneggiatura prevista inizialmente per Tognazzi e Vianello. Fulci convinse il produttore ad ingaggiare Franchi e Ingrassia, in questa pellicola che altro non è che la parodia dei “legion movie” americani, in primis “I due legionari” con Stan Laurel e Oliver Hardy. Inizialmente la distribuzione non aveva voluto mettere il marchio sulla pellicola, mentre la produzione ingaggiò anche Alighiero Noschese, convinti che la coppia potesse non tirare la pellicola. Invece fu un successo travolgente, in un solo giorno incassò 4 milioni solo a Torino e 6 a Roma. A questo punto la Ultra Film si affrettò ad aggiungere il proprio marchio su tutte le pizze e da lì iniziò lo strepitoso successo cinematografico della coppia, nonchè la soddisfazione personale di Lucio Fulci, scopritore principale del talento cinematografico della coppia.

-I due mafiosi(1963), regia di Giorgio Simonelli. Ventunesimo film della coppia, “I due mafiosi” ha un’origine anomala rispetto ai classici film dei due comici siciliani: non è infatti basato sulla parodia di un’opera contemporanea di successo, sulla cui scia pubblicitaria generalmente la produzione si inseriva. Il produttore Edmondo Amati possedeva del materiale filmato in cui si proponevano spogliarelli e scene di vita notturna di Parigi: la sua idea originaria era quella di innestare tali filmati all’interno di una blanda trama i cui protagonisti fossero Franco e Ciccio, gli attori comici più in voga del momento. Costoro, da turisti, dovevano commentare con battute argute le ampie possibilità offerte dalla capitale francese. Il film, dunque, avrebbe dovuto inserirsi in quel filone di cinema sexy che aveva preso piede in Italia a partire dal reportage di Blasetti del 1959 “Europa di notte”. Grazie all’insistenza del regista Giorgio Simonelli, il produttore si convinse a ridurre il materiale sexy già pronto e a concedere maggiore spazio ai due attori. Si costruì in tal modo una trama in grado di dare largo spazio alle scorribande comiche di Franco e Ciccio, alle prese con la mondanità della vita parigina. Ne uscì un film che ebbe un successo di pubblico pazzesco: quarto incasso in assoluto della stagione, quasi un miliardo di lire al botteghino, e ottavo posto in assoluto nella classifica dei film più visti della coppia. Il grande successo ottenuto dal film darà luogo a una serie basata sui due personaggi: “Due mafiosi nel Far West”(1964), “Due mafiosi contro Goldginger”(1965) “Due mafiosi contro Al Capone”(1966).

-Due mafiosi nel Far West(1964), regia di Giorgio Simonelli. Ennesima parodia dello “spaghetti western”, “Due mafiosi nel Far West” è il trentesimo film della coppia e addirittura il decimo di sedici usciti nel 1964. E’ il film più visto della coppia con oltre 1 miliardo di lire incassati al botteghino e il terzo incasso in assoluto della stagione. Oltre all’affiatamento della coppia, arrivata ai massimi storici, i motivi del successo travolgente del film si spiegano anche in alcune accortezze di sceneggiatura e di regia non così frequentemente riscontrabili nella vasta e spesso affrettata produzione della coppia; nonché al genere “Western” che già di per sé tira parecchio. Sono ben girate tutte le scene, in particolare quelle dell’inseguimento indiano alla carovana; i personaggi, gli ambienti e le situazioni simbolo del western classico ( i banditi, il saloon, le scazzottate) sono ben caratterizzati e resi efficacemente.

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…dal film “Due mafiosi nel Far West”(1964)

00-2 Agenti segretissimi(1964), regia di Lucio Fulci. Eccoci a quella che è stata definita, probabilmente a ragione, la pellicola più divertente della coppia d’oro del cinema italiano. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un incasso over 1 miliardo di lire. Il film, leggero e scanzonato, è una vera e propria miniera di gag e situazioni comiche, di grande e genuino divertimento. Una esilarante parodia dei film di James Bond, dei film di spionaggio, con tanto di agenti segreti ( russi, americani e cinesi ), microfilm, formule segrete…davvero al film non manca nulla. E’ il film che racchiude alcune delle scene più esilaranti dell’intera carriera cinematografica della coppia, su tutte quella di Franco e Ciccio in spiaggia, che per il troppo sole preso, si sono ustionati, e di ritorno in albergo sono costretti a respingere due avvenenti signorine che vorrebbero sollazzarsi con loro, venendo così scambiati per omosessuali dalle spie russe che li stanno inseguendo. Da antologia della risata!

-I due toreri(1964), regia di Giorgio Simonelli. Parodia della parodia, “I due toreri” richiama inevitabilmente quel “Fifa e arena” interpretato da Totò sulla falsariga del famoso “Sangue e arena” con Tyrone Power. La trama è semplice e lineare, basata su un equivoco iniziale, ma in grado tuttavia di dar vita a un’inesauribile serie di scenette in cui Franco e Ciccio interpretano il loro classico ruolo di ingenui e fessacchiotti, costantemente raggirati da provocanti ragazze e astuti malviventi. Nonostante nella seconda metà, quella che si dovrebbe svolgere a Barcellona, siano evidenti le molteplici immagini d’archivio riguardanti una corrida vera e propria montate tra una ripresa originale e l’altra, il film è godibile e divertente e si conferma, ancora una volta, campione di incassi al botteghino, superando il fatidico miliardo di lire.

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La locandina originale del film “I due toreri”(1964).

-Sedotti e bidonati(1964), regia di Giorgio Bianchi. Trentatreesimo film della carriera di Franco e Ciccio, “Sedotti e bidonati” è un film ben curato, con una trama lunga e articolata, girato in bianco e nero come l’originale a cui si ispira, “Sedotta e abbandonata” di Pietro Germi. Per quanto non sia esattamente la parodia del film di Germi, la squadra di sceneggiatori sfrutta in modo intelligente il titolo, creando un’assonanza divertente già di per sé. “Sedotti e bidonati” è dunque una storia gradevole, zeppa di situazioni in cui Franco e Ciccio possono muoversi in piena autonomia, liberando la propria esuberante comicità. Ma la grande raffinatezza del produttore è nell’aver utilizzato personaggi che avevano lavorato per il parallelo film di Germi: sono infatti presenti Leopoldo Trieste e Oreste Palella, mentre il maestro d’orchestra Carlo Rustichelli è autore delle colonne sonore di entrambe le pellicole.

-Due mafiosi contro Goldginger(1965), regia di Giorgio Simonelli. “Due mafiosi contro Goldginger”(1965) è la quarantanovesima fatica della coppia sicula, nonché il loro tredicesimo film apparso nelle sale quell’anno. Come di regola, la produzione dedica una particolare cura al titolo, riuscendo con maestria a sfruttare non solo il famoso “Agente 007 Missione Goldfinger”(1964) di Guy Hamilton, che in effetti è abilmente parodiato, ma anche un precedente successo degli stessi Franco e Ciccio. Il film, infatti, è il terzo nella serie dei “Due mafiosi”, dopo “I due mafiosi” e “Due mafiosi nel Far West” e prima di “Due mafiosi contro Al Capone”. Dunque “Due mafiosi contro Goldginger” è effettivamente una parodia dell’avventura di James Bond contro lo spietato Goldfinger, mentre di mafia si parla solo nel titolo. Franco e Ciccio vengono coinvolti, loro malgrado, in vicende di spionaggio internazionale e, dopo la morte dell’agente 007, persino assunti dai servizi segreti britannici. E’ indubbiamente uno dei migliori film interpretati dai due comici siciliani, che come di consueto, giocano la carta dell’inadeguatezza alla modernità, risultando paradossalmente vincenti. Il divertimento è travolgente per tutto il film, anche perché la parodia di 007 è precisa e riuscita. Da antologia la scena in cui Franco e Ciccio di fronte ad uno schermo, truccati di nero e vestiti con abiti colorati, riescono a salvare il mondo da un’imminente scontro bellico, dichiarando guerra “alle mosche, alle zanzare, alle cimici, a tutti gli insetti del mondo”.

– Due marines e un generale(1965), regia di Luigi Scattini. Film bellico, ambientato nelle ultime battute italiane della seconda guerra mondiale, è famoso per l’incredibile partecipazione di un mostro sacro del cinema mondiale, come Buster Keaton, al fianco di Franco e Ciccio, che di fronte al grande maestro, non sfigurano affatto, anzi, forse per la prima volta, i due sono più misurati del solito, meno gigioneschi e più posati. Probabilmente erano un pò in soggezione di fronte al “monumento” Keaton, come affermato dallo stesso regista Scattini: “Franco e Ciccio avevano un certo timore nei suoi confronti, mentre Buster li lodava continuamente per la loro bravura, diceva che avevano i tempi giusti dei grandi comici”. Franco e Ciccio interpretano due Marines americani, sbarcati ad Anzio per liberare l’Italia dalla dittatura nazi-fascista, mente Keaton interpreta un bizzarro Generale tedesco al servizio del Fuhrer. In qualche modo il film è rimasto nella storia del cinema mondiale, perché sono proprio Franco e Ciccio, nella scena finale, a strappare al grande Buster Keaton, l’unica parola cinematografica della sua carriera, quel “grazie” davvero commovente è un pezzo di storia del cinema; e col senno di poi, essendo il suo ultimo film, è stato visto come un ringraziamento del grande maestro al pubblico che lo ha da sempre tanto amato.

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…con Buster Keaton in “Due marines e un generale”(1965).

-Due mafiosi contro Al Capone(1966), regia di Giorgio Simonelli. Girato a colori nel 1966, il film è la cinquantacinquesima fatica di Franco e Ciccio. Qui i due sono agenti della polizia americana dediti a stroncare il dilagante gioco d’azzardo e la vendita clandestina di bevande alcoliche. Il tutto è ambientato all’epoca del proibizionismo americano (fine anni ’20) e infatti, Franco e Ciccio si trovano a dover indagare e cercare di arrestare addirittura Al Capone e la sua banda, aggiungendo alla trama un tocco di azione e thriller, sia pure all’acqua di rose. Grazie ad una serie infinita di equivoci e disastri riescono miracolosamente a catturare l’intera banda di Al Capone. Un film interessante, girato con dovizia di particolare, che nel corso dei decenni, ha avuto un destino particolare: tra i “meno amati” presso gli assidui ammiratori di Franco e Ciccio; e tra i “pochi salvabili” presso la critica, che ha sempre snobbato il talento della celebre coppia, un pò come accadeva per Totò, per Macario e per gli altri grandi comici del passato.

-Come svaligiammo la Banca d’Italia(1966), regia di Lucio Fulci. Diretto da Lucio Fulci nel 1966, “Come svaligiammo la banca d’Italia” è uno dei migliori film interpretati da Franco e Ciccio. E’ la loro 53esima fatica di coppia (in tutto saranno 122 i film insieme). Se la parodia è una delle chiavi del successo di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, il film in questione è un ottimo esempio a sostegno di questa tesi. Sorretto da una sceneggiatura ben più solida rispetto ai film precedenti della celebre coppia, il film opera sulla falsariga di “Sette uomini d’oro” di Marco Vicario, pellicola campione di incassi nel 1965. Nel film Franco e Ciccio sono fratelli di un famoso scassinatore, autore di colpi favolosi giudicati impossibili. Costui, soprannominato “il Maestro”, per evitare che i suoi due fratelli, aspiranti ladri, si caccino nei guai li sovvenziona profumatamente proprio perché non facciano niente e non combinino pasticci. Franco e Ciccio non si arrendono e sottraggono al Maestro i piani dettagliati per ripulire il caveau della Banca d’Italia. Decidono così di approfittare dell’assenza del fratello per organizzare da soli il colpo. Assoldano sette buoni a nulla, imbranati e maldestri quanto loro; ma nonostante tutto il colpo riesce. Il Maestro ritenuto il colpevole del furto viene arrestato, e i due insospettabili fratelli si godono il bottino accanto alle due fidanzate. Ci si diverte dall’inizio alla fine, con quel pizzico di suspence stile action movie, che dà interesse alla vicenda. Indimenticabile l’abbigliamento dei due protagonisti, che sfoggiano improbabili maglioni in puro stile optical-geometrico. Grande successo di pubblico.

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…dal film “Come svaligiammo la Banca d’Italia”(1966).

-Il lungo, il corto, il gatto(1967), regia di Lucio Fulci. “Il lungo, il corto, il gatto”, girato nel 1967 da Lucio Fulci, è una classica commedia brillante e leggerissima, tutta basata sul gioco dell’equivoco. Non è una parodia in senso stretto di opere altrui, come spesso accade nella produzione di Franco e Ciccio. Piuttosto, vengono presi a prestito elementi di più generi o filoni cinematografici e trasposti in chiave evidentemente comica. La ricerca di un gatto milionario è il pretesto per una serie di gag in stile road movie, dove non manca neanche la parodia dei classici “gangster movie” e un pizzico di non-sense. Grande successo al botteghino, tra i primissimi della filmografia personale della celebre coppia, ed è tanta roba.

-I due sanculotti(1967), regia di Giorgio Simonelli. Film a colori del 1967, quello de “I due sanculotti” a detta di molti, è il miglior film della coppia, anche grazie ad una cura fuori dal comune, tanto in sede di sceneggiatura, quando nella precisa ricostruzione storica di venti anni di storia europea. Ambientato inizialmente nella Francia di fine ‘700, curato con dovizia di costumi, armi, attrezzi vari e comparse, tratta della Rivoluzione Francese per poi continuare a parodiare l’epoca immediatamente successiva, ovvero quella napoleonica. Anche grazie ad una produzione insolitamente ricca e ambiziosa, i due comici sono al massimo della forma, con un ritmo comico che non ha momenti di stanca.

-I barbieri di Sicilia(1968), regia di Marcello Ciorciolini. Divertente parodia del genere bellico, ambientata in Sicilia, negli attimi dello storico sbarco americano nel luglio del 1943, “I barbieri di Sicilia” è uno dei maggiori successi commerciali della celebre coppia. Non si tratta, come il titolo potrebbe far pensare, di una parodia de “Il barbiere di Siviglia”, anche se la colonna sonora insiste nel riproporne le melodie: l’assonanza del titolo è un puro trucco commerciale, come sempre azzeccato e già valido di per sè a giustificare la comicità delle vicende rappresentate. In questo caso è da rilevare il fatto che a sostegno della sceneggiatura, meno densa del solito di gag e battute, arrivi la mimica gestuale e l’esperienza dei due consumati attori d’avanspettacolo, che nei panni dei due barbieri di un piccolo paesino siciliano, combinano guai a catena.

-I due vigili(1968), regia di Giuseppe Orlandini. Quello dei “Due vigili” è uno dei capitoli più famosi della celebre coppia comica, nonché il secondo incasso in assoluto della loro carriera, dopo “Due mafiosi nel Far West”, ritornando a superare la soglia del miliardo di lire. E’ la storia di due vigili pasticcioni, amici da sempre, che dopo aver combinato disastri a catena e perso il posto, riescono a riscattarsi con una brillante operazione di polizia, incluso un bizzarro inseguimento a bordo di un camion dell’immondizia, per le vie di Roma. Non mancano attimi seri, che dimostrano le qualità anche drammatiche di entrambi i comici, soprattutto di Franco, che nella visita ai baraccati fintopoveri, dà modo di rivelare le sue potenzialità di grande attore drammatico.

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…dal film “I due vigili”(1968).

-Don Chisciotte e Sancio Panza(1968), regia di Gianni Grimaldi. Ispirato alla celebre opera di Miguel de Cervantes, “Don Chisciotte e Sancio Panza”(1968) è una delle migliori interpretazioni della celebre coppia comica composta da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. I due attori infatti si superano, rispettivamente Ciccio nei panni del cavaliere errante, e Franco in quelli del suo fido scudiero. E’ il più bel film italiano ispirato alla leggendaria opera di Cervantes, pulito, lineare, divertente, concepito con un certo spirito libertario che lascia il segno ( Sancio/Franchi che diventa governatore e legifera a favore del popolo, l’incitamento finale di Don Chisciotte/Ingrassia a “combattere contro il vento” come inevitabile destino di una vita non omologata). Uno dei primi film d’autore della coppia, che dopo anni di successi nel genere farsesco e parodistico, vengono finalmente notati e lodati dai registi più “impegnati”. Un film da vedere, sia per rivivere le gesta di un’opera letteraria storica come quella di Cervantes, sia per l’affiatamento e i tempi perfetti di Franco e Ciccio.

-I due deputati(1969), regia di Gianni Grimaldi. Nella sterminata galleria di personaggi interpretati sullo schermo da Franco e Ciccio, non poteva mancare la caricatura dell’uomo politico. “I due deputati”, rappresenta tuttavia un caso abbastanza anomalo rispetto agli standard della loro produzione: è infatti uno dei pochi film in cui i richiami alla realtà sociale e politica contemporanea non si sviluppano sotto forma di parodia, ma rappresentano l’ossatura stessa della vicenda raccontata. Il film è infatti ambientato nell’Italia, a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’70, i partiti non sono inventati, ma esplicitamente chiamati Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano: tutto è vero intorno agli attori, anche le immagini di repertorio inerenti la campagna elettorale. “I due deputati”, rimane una pietra miliare della celebre coppia, per nulla triviale e molto denso di battute leggere per lo più basate su un dialogo serrato, il film dà parecchio spazio all’ambientazione “reale”, ricalcando la tecnica dei film-inchiesta di gran moda sul finire degli anni ’60. Sono infatti frequenti anche le sequenze girate senza dialogo, come fosse un film dell’epoca del muto, in cui la campagna elettorale dei due aspiranti deputati viene descritta con il solo aiuto delle immagini.

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Franco e Ciccio candidati al Parlamento nel film “I due deputati”(1969).

-Ma chi t’ha dato la patente?(1970), regia di Nando Cicero. Quarto incasso di sempre della celebre coppia, ancora una volta sopra il miliardo di lire e tra i più visti della stagione, il film è una divertente commedia tutta incentrata sulla gag di una “macchina elettronica” che ad un certo punto impazzisce. Franco e Ciccio sono proprietari e gestori di una scuola guida, a cui viene rubata l’auto di lavoro. Grazie all’aiuto di uno zio scienziato, acquistano una nuova auto, a cui viene applicato un congegno di guida automatico, che fa la loro fortuna. I clienti si precipitano, ma quando sulla macchina salgono i due istruttori per andare a sposare le proprie fidanzate, il comando a distanza impazzisce. Lieto fine.

-Don Franco e Don Ciccio nell’anno della contestazione(1970), regia di Marino Girolami. Commedia divertente, vagamente ispirata ai racconti di Giovanni Guareschi, ha l’ambizione di descrivere la società italiana di inizio anni ’70, quella della contestazione generale, studentesca, operaia, intellettuale, artistica. La partecipazione di Franco e Ciccio nei panni di due preti di due diverse parrocchie di un piccolo paesino siculo dell’entroterra, è la linfa vitale del film. Il primo progressista, il secondo conservatore, vivono la loro quotidiana vita di piccole schermaglie, prima fra tutti la rivalità tra le due rispettive squadre dell’oratorio. Molto divertente le scene della partita di calcio, come anche i litigi tra i due parroci, che in fondo si vogliono bene. Cosa inusuale nei film di Franco e Ciccio, viene lasciato molto spazio ai comprimari, addirittura negli ultimi venti minuti, i due comici non appaiono mai, se non nell’immediato finale, per seguire invece una farsesca occupazione di fabbrica finita per un’involontaria spinellata. Piccola parte per Lino Banfi nei panni del sagrestano di Franco. Risulta azzeccata la contestualizzazione delle ‘maschere’ di Franco e Ciccio nella realtà contemporanea italiana. Uno dei migliori film della coppia.

-I due maghi del pallone(1970), regia di Mariano Laurenti. Immancabile parodia del mondo calcistico e dei suoi “maghi” (gli allenatori) che tra la metà degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, riempivano le pagine dei giornali di successi, “I due maghi del pallone” è il secondo film che ha incassato di più nella storia personale di Franchi & Ingrassia, con oltre 1 miliardo di lire al botteghino. Secondo un sondaggio di recente uscita, anche grazie al richiamo contenuto nel titolo, è il film più amato e conosciuto della celebre coppia.

-I due maggiolini più matti del mondo(1970), regia di Giuseppe Orlandini. Novantesimo lungometraggio della coppia, il film è una parodia, solo nel titolo, del successo d’oltreoceano “Un maggiolino tutto matto”(1969), di Robert Stevenson. La storia, invece, racconta di un progettato weekend di pesca dei due amici, sul lungomare di Ostia, dove possiedono una villetta, con le rispettive famiglie. Vengono tutti presi in ostaggio da tre evasi fuggiti dal carcere e nell’inseguimento finale, riusciranno a far arrestare i malviventi. La pellicola raggiunge gli 800 milioni di lire di incassi e rappresenta l’ultimo film davvero rilevante, prima della famosa rottura del gennaio 1973.

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La locandina originale del film “I due maggiolini più matti del mondo”(1970).

Domenico Palattella

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